Antefatti  

Antefatti

Allo sferzante ultimatum austriaco che impone il disarmo del Piemonte, il 26 aprile 1859 il primo ministro piemontese,Camillo Benso conte di Cavour risponde negativamente.
Inizia così la II Guerra d´Indipendenza italiana.
Scendono in campo circa mezzo milione di uomini, tra austriaci, francesi e piemontesi.
Il piano di guerra austriaco mira a schiacciare il piccolo esercito sabaudo prima che i francesi di Napoleone III possano accorrere in aiuto; il piano tuttavia fallisce, perché l´esercito austriaco, comandato dal vecchio maresciallo Gyulaj, si attarda nelle risaie del Vercellese, appositamente allagate per ostacolare l´avanzata del nemico.
Intanto Napoleone III trasporta velocemente il suo esercito in Italia, servendosi di una rete ferroviaria efficiente.
I francesi lanciano un primo attacco agli austriaci a Montebello (20 maggio), mentre i piemontesi si impongono a Palestro (30-31 maggio). Il grosso delle forze franco-piemontesi si appresta ai primi di giugno a passare il Ticino a Turbigo e a Magenta, puntando da lì verso Milano, mentre gli austriaci attendono l´attacco molto più a sud, in Lomellina. Accortosi troppo tardi del tranello, Gyulaj retrocede, ordinando di far saltare il grande ponte napoleonico sul Ticino tra Magenta e Trecate. L´operazione non ha successo. A Magenta si combatte così il 4 giugno 1859 una grande battaglia campale tra l´esercito austriaco, forte di 58.000 uomini, con 176 pezzi, e l´armata franco-piemontese, con 59.100 uomini e 91 pezzi al comando di Napoleone III.